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mercoledì 25 febbraio 2015

Marzamemi

Marzamemi
Appena arrivati a Catania, nella prima area di sosta dove avevamo pernottato, Elena aveva attaccato bottone con una signora, la quale, dopo averle dato una ricetta a base di pomodori da “sassa”, ci aveva detto che il posto più bello che aveva visitato nella sua vita era Mazzamemi. Andando avanti con la chiaccherata, si era scoperto che era anche l'unico che aveva visto, all'infuori di Catania...

Però Mazzamemi (che poi abbiamo capito che si chiamava Marzamemi) era davvero un posto incantevole.

La Lonely le dedica solo un paio di righe, ma il paesino di pescatori ci sembra che meriti una visitina: fra l'altro noi l'abbiamo visitato quando solo un paio di locali erano aperti (fra l'altro una pessima pizzeria che si chiama Bay Watch: mai snobbare Trip Advisor, il locale è 49° su 51...) e abbiamo preso anche lì un casino d'acqua, con le strade che si allagavano inesorabilmente.

Marzamemi porta con se alcuni ricordi indelebili...
1-Il secondo o terzo giorno dall'arrivo a Marzamemi, la batteria del motore del camper aveva deciso di abbandonarci, o almeno così sembrava... Così, non senza fatica, provvediamo a smontarla, portandola a Pachino, per vedere se riusciamo a sostituirla. Arrivato dall'onesto negoziante, mentre quasi la sto pagando, mi dà un'occhiata alla tensione e scopriamo che la batteria è ok. Allora vado da un elettrauto, il quale viene a dare un'occhiata al camper e scopriamo che si era solamente allentata (o almeno così ipotizziamo, visto che non troviamo altra spiegazione). Il meccanico, per l'intervento a domicilio mi chiese 10 euro...
2-Durante un giretto in motorino vediamo un cagna (ma dai???) davvero bella, con un occhio azzurro
DA
e uno marrone, gli portiamo a dargli da mangiare e lei, nella foga, da un morsino ad Abeona... Preoccupati, andiamo al pronto soccorso di Pachino, dove viene curata e rassicurata in maniera molto professionale.


3-La riserva naturale di Vendicari: forse non famosa (comunque sconosciuta a noi prima dell'arrivo in Sicilia), ma un posto che davvero merita una visita.


sabato 21 febbraio 2015

Noto: ti guaddo il camper

Lasciata la tranquillità, legata alla gentilezza con cui ci hanno accolto a Siracusa, decidiamo di andare a visitare Noto, la perla del barocco siciliano.
Come spesso capita, quando si visita un posto, bello o brutto che sia, incontrare le persone giuste ti possono fare amare tale località. Ebbene, noi a Noto abbiamo trovato una singola persona che, purtroppo, non mi farà mai amare quella splendida cittadina.
Arriviamo a Noto sul tardi, quindi la nostra priorità è di cercare un posto per passare la notte. Diversamente a quanto spesso ci è capitato, non troviamo subito un posto che reputiamo adatto, ma finalmente, dopo qualche giretto, troviamo la piazzetta che qualche sito ci aveva indicato.
Dopo aver parcheggiato, chiudiamo le tendine e  ci stiamo per mettere a letto, quando sentiamo bussare al camper; subito pensiamo di avere posteggiato in un luogo non adatto ai camper (in effetti, il luogo non era tra i più adatti) e che quindi la polizia potrebbe chiederci di andarcene.
Invece è un coglione sfregiato che ci chiede dei soldi, perchè, come dice lui: "Vi guaddo il camper".
Fa anche la tariffa: 5 euro.
Ora, forse potevamo pagare 5 euro. Forse.
Fatto sta che Abeona non è esattamente per pagare. Anzi. Probabilmente sarebbe per ucciderlo a sprangate. Fortunatamente di spranghe, e anche di mitra, in camper non ne abbiamo e quindi dopo esserci presi un po' a male parole, pensiamo sia meglio cavarci dal cazzo, prima che "Guaddo" decida di chiamare qualche amico...
Da quel giorno torniamo a Noto altre due volte insieme, una terza volta torno da solo. Tutte le volte, incontriamo Guaddo. E' sempre lì, all'ingresso del centro storico, ci indica, si ricorda di noi, ci guadda male. La volta che torno da solo, in scooter, lo vedo, mentre va a chiedere soldi ad un turista, per guaddargli la macchina. Mi vede, mi riconosce e a passo spedito viene verso di me. In quel momento decido che Noto, con il suo meraviglioso centro storico barocco, i suoi cannoli che secondo la lonely planet sono tra i migliori della Sicilia (in effeti buoni, ma non i migliori...), con i suoi ottimi ristoranti, dove fra l'altro ci sono persone che si fanno il culo per cercare di lasciare un bel ricordo della loro bellissima cittadina, mi ha rotto il cazzo.
Accendo il motorino e me ne vado, poco prima che Guaddo mi raggiunga. Non amerò mai Noto, non ne parlerò mai bene. Peccato.

Avola: lo struscio sulla piazzetta

E così arriviamo ad Avola: no, stavolta nessun elogio... Avola non è un gran bel posto, ma abbiamo visto lo struscio più bello del mondo.
Allora, forse noi l'abbiamo visto in condizioni molto favorevoli, visto che era la serata conclusiva del carnevale e c'era davvero tanta gente. Però pensate ad una piazzetta, in cima ad una piccola scalinata, che quindi la sopraeleva rispetto al piano strada. Le dimensioni sono più o meno quelle di un campo da tennis. Sopra, decine e decine di ragazzi che passeggiano avanti e indietro, lanciando sguardi ammiccanti a raffica. La concentrazione di ormoni presenti in quella piazzetta potrebbe accendere una centrale elettrica. Stupendo.

Di Avola citerei anche il locale principale della piazza grande "Ca' si Mangia".
Lo ricorderò sempre oltre che per la pizza micidiale anche per l'arredamento interno, affidato sicuramente ad uno dei più avanguardisti designer di interni della Sicilia. ...eccolo...
Aggiungi didascalia
Questo è l'arredatore di interni
Il travestimento di Carnevale più completo riguardante Pippi Calzelunghe.

Ca' si Mangia











mercoledì 18 febbraio 2015

Siracusa: Ortigia, panini, autospurghi e dinamite

Abbandonata la vivace Catania, con i suoi mirabolanti Cannoli, la tappa successiva ci porta a Siracusa, dove in particolare troviamo la splendida Ortigia.
Come già detto e come purtroppo probabilmente diremo anche nei prossimi post, è, in Sicilia, l'inverno più freddo e piovoso (e in certi casi anche nevoso...) degli ultimi 20 anni. Non vi preoccupate: la domanda se siamo noi a portare sfiga ce la siamo posti più volte...
Ma dopo tanto attendere, abbiamo la fortuna di potere visitare l'Ortigia e soprattutto la sua splendida Piazza del Duomo in una stupenda giornata di sole: le pietre bianche che furono utilizzate per il duomo e per i palazzi risplendono ed è davvero uno spettacolo.

Così come spettacolare è il panino che viene fatto in un geniale negozietto (Caseificio Borderi, direi meritatamente al n. 1 di Tripadvisor di Siracusa) all'interno del bellissimo mercato, dove vengono mischiati sapientemente (e anche in maniera decisamente coreografica) affettati, formaggi, olive, pomodori secchi, insalata mista, origano, limone, mozzarella, caciocavallo, primosale: insomma, tutto quello che viene venduto nel negozio, lasciando al cliente una gran voglia di comprare praticamente tutto.                                                                                                                      Caseificio Borderi
Ecco il video del PaninoDefinitivo!

Le prime due notti le passiamo davanti al deposito degli autobus (rigorosamente elettrici) di Siracusa, così come ci viene consigliato da un paio di gentili vigili urbani (lo so, gentile e vigile urbano non ve li sareste mai aspettati nella stessa frase).
Il responsabile addirittura ci fa fare acqua e ci chiede se dobbiamo scaricare i wc chimici. Ora, non so se quello che mangiamo noi sia troppo pesante (probabile) oppure se le tubazioni dei loro bagni fossero un po' malconce: sta di fatto che dopo il nostro lascito è stato necessario chiamare il Venturi locale... E questo non è uno scherzo.


Dopo questo piccolo incidente, pensiamo sia meglio spostarci all'ingresso dell'Ortigia, vicino all'ingresso del porticciolo dei pescatori, con i quali facciamo amicizia e i quali ci raccontano che i tempi andati, quelli nei quali a volte si usava la dinamite per andare a pesca, erano sicuramente più redditizi...








venerdì 13 febbraio 2015

Catania e i suoi cannoli
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E così si arrivò in Sicilia: la prima tappa, visto che il meteo non è proprio (e non sarà, purtroppo...) molto favorevole, è Catania, ripromettendoci di visitare Taormina e l'Etna alla fine del giro.

Catania è bella: il suo mercato del pesce è dedicato a chi ama i mercati, decisamente pittoresco e fa venire fame solo a starci un secondo.

                                                            'a Piscaria














Qui abbiamo trovato anche le famose Crispelle ripiene con ricotta o acciughe...si mangerebbero come Pop Corn,ma il fegato fa quello che può.
Altra gustosa scoperta al mercato sono stati i carciofi ripieni e cotti sulla piastra.

Credo che cuocere su piastre mai lavate sia l'insaporitore migliore!








Mentre mangiamo un panino nella bellissima piazza del Duomo, chiediamo informazioni su dove possiamo mangiare il cannolo più buono di Catania.
Il ragazzotto non ha dubbi: dovete andare da SAVIA!                
La Lonely Planet consiglia la pasticceria di fianco, Spinella, e in effetti non sbaglia.
Ma nella prova comparativa, cannolo contro cannolo, noi preferiamo Savia...e non vi andiamo decantando le lodi della Cassatina che ha suscitato in noi commozione!
 Altro mercato adiacente alla via Etnea,in piazza Carlo Alberti e la Fera 'o Luni.
Qui abbiamo visto di tutto,dagli occhiali griffati a modo loro,cd masterizzati a modo loro,vestiti usati a 25 cent, scarpe,casalinghi,qualsiasi tipo di genere alimentare e tanto altro!
Alla fine del mercato,in tarda mattinata proprio nella parte in cui si ritrovano i venditori alimentari rimane una piazza piena di scarti che fanno affluire decine e decine di gabbianelle affamate che si inseguono per contendersi il cibo...è anche questo uno spettacolo per noi abituati a vedere piccioni.


                                                 


















 Arrivati in una città, abbastanza grande, in Sicilia e ragionando per stereotipi, ci aspettiamo un traffico caotico, dove nessuno rispetta le regole. Beh, non è proprio così!
E' vero, le frecce non sono utilizzatissime e il primo che arriva in rotonda passa. Ma c'è gentilezza nel vedere come auto diano il passo ad altre auto e, questo non me lo sarei aspettato, i pedoni sono molto rispettati: tutti si fermano per farli atttraversare, non solo sulle strisce, molto più che nella civilissima Bologna...

mercoledì 11 febbraio 2015

W S. A G A T A!!!

                                                   
                                                Qui trovate la Storia di S. Agata
Arrivati a Catania notiamo appesi a molti balconi e finestre drappi rossi con ricamata una grande A dorata.   Navigando un po' e sfogliando l'utilissima guida sulla Sicilia fornita da Fraccaroli capiamo che sono lì per celebrare S. Agata.  Purtroppo i giorni clou della festa, che sono il 3/4 e 5 febbraio sono passati,peccato.      Dicono che durante la festa e la processione si riversi per le strade tutta Catania...devota o no e che religione e folklore si fondano assieme.
Candelora dei fruttivendoli,detto "La Signorina"
Abbiamo però avuto una bella sorpresa entrando nella Cattedrale di S. Agata; assistendo alle ultime messe a punto delle Candelore.
Le candelore sono delle colonne in legno scolpite e decorate con putti dorati e simboli sacri ,ricoperte di fiori e orpelli vari,luci e colori! Sono meravigliose!
Candelora dei Panettieri






















Sono 11 in tutto, trasportate a spalla dai portatori il cui numero varia a seconda del peso del cero; pongono sul loro capo una pezzo di juta chiamato "Vaddedda" per ammortizzare il peso.

Ogni Candelora rappresenta arti o mestieri della città.







      
Portatori con Vaddedda
Per finire,la stessa sera in piazza Duomo,intorno all' Elefante vediamo una delle ultime manifestazione per celebrare la Santa...qui ci imbattiamo nei devoti vestiti rigorosamente con saio di cotone bianco,in vita un cordone,guanti anch'essi bianchi e copricapo nero.
Il finale in piazza è come da tradizione un infinito gioco pirotecnico,che mi piace sempre un sacco!



                                   Portatore dubbioso con l'unico braccio funzionante



lunedì 9 febbraio 2015

Lo stretto. La prima volta che ho visto la Sicilia.

      Questo è il momento in cui per la prima volta ho visto la Sicilia...e che ho capito che era lei.



Piccola traversata,ma grande sforzo per non pensare a Scilla e Cariddi,ai loro vortici e le loro fauci che risucchiano e dilaniano.

Scilla
Cariddi













                                Durante la traversata Ermes stranamente  mangiava,anche se l'unica cosa di cui disponevamo era un misero pacchettino di cracker.

L'ultimo cracker





Casa in traversata






              
 
                                               Sbarchiamo in una Sicilia fredda ed innevata.



                    Ma fa lo stesso,
      tanto noi siamo belli come il sole! 








                                                                                                                                                     Abeona

domenica 8 febbraio 2015

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Caserta: ok, la Reggia di Caserta è grande come dicono
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Arriviamo a Caserta alla sera e non mi vengono molti dubbi: avere telefonato al gestore della area di sosta dove pernotteremo non è stato affatto una cattiva idea... L'area è recintata con muri alti tre metri e dotata di cancello elettronico: insomma, sembra che la cattiva fama di questa città abbia fondamenti, anche se, per fortuna, non avremo nulla di cui lamentarci. 

L'area di sosta è poi situata ad un centinaio di metri dalla pizzeria "I Masanielli", alla quale conviene andarci entro le 19.30: dopo l'attesa è davvero lunga. Quanto dicono le recensioni corrispondono al vero: pizza ottima e fritto misto spalato.                                
                                                                     i Masanielli



 

Il giorno dopo andiamo a vedere la famosa Reggia; è la più grande residenza reale del mondo e da fuori si vede, ma quando si entra nei giardini reali la sensazione di spazio toglie davvero il fiato, sembra non finiscano mai.

Visti i 3 km di lunghezza decidiamo di noleggiare le biciclette e pedalando per più di un ora abbiamo putroppo anche la necessità di affrettarci per correre a visitare la Reggia e le sue stanze.
Ecco quello che può essere considerato un bel giardino dove chiamare qualche amico per fare una festicciola...


Cascata grande




 Il meraviglioso parco è pieno di persone che corrono e pedalano in bicicletta e chiedendo al ragazzo che noleggia le biciclette, ci viene detto che il comune di Caserta concede una specie di abbonamento a chi lo richiede: con 10 euro all'anno, si può accedere liberamente. Mi sembra una buona idea.






























Appena entri alla Reggia ti rendi subito conto della sua maestosità Barocca. 
La prima cosa che incontri è lo scalone d'onore "custodito" da due grandi leoni,il tutto in marmo e di un imponenza esagerata!


Prosegue poi con la Cappella palatina, e le innumerevoli varie sale,tra cui quella delle guardie del corpo,del trono e la varie stanze reali,la biblioteca...tutto immerso in stucchi elaborati, dipinti , bassorilievi e arredamenti da potercisi perdere ad ammirarli per intere giornate.


Stanza degli specchi














                                                                    
Ma ora pensiamo alle cose imporanti direbbe Ermes... quindi dopo aver parlato della pizza decantiamo un po' le lodi della  mozzarelle e del caseificio da cui siamo riusciti a passare al volo prima di ripartire...
...dice che il formaggio è Spalato e se non lo uccidesse lo avrebbe finito in 24h,ma purtroppo dai suoi esami il suo sangue risulta praticamente ricotta.

Dove avrebbe voluto dormire Fraccaroli...


...cosa invece lo circondava.








venerdì 6 febbraio 2015

Scaldiamoci un po': Saturnia - La sorpresa: Pitigliano

Nel precedente post si diceva che faceva un po' freschino. Beh, cosa si può fare in inverno quando un po' tutta l'Italia è sotto la neve?
La risposta è facile: terme! 
E da Orbetello le terme possono solo essere Saturnia. Ormai celeberrime, sono assolutamente da visitare per quei tre o quattro che non ci sono ancora stati.



L'unica pecca, è che l'acqua in questa stagione non è calda come magari uno vorrebbe, ma diciamo che non ci si può proprio lamentare...

Una volta fatto un bel bagnetto e rifocillatisi con una bella focaccia (ormai, dopo la Liguria, non le mollo più...) decidiamo di andare verso il lago di Bracciano.  

Spuntino dopo il bagnetto del pupo
Ma durante questo tortuoso percorso, ci troviamo di fronte ad un posto incredibile, preso pari pari dal medioevo e che sembra che debba crollare da un momento all'altro, visto che è costruito interamente su un materiale apparentemente fragile come il tufo: Pitigliano.
Visitiamo una enoteca, che ci vende fra l'altro dell'ottimo Sangiovese, e che ci fa visitare la sua cantina, la quale è un ottimo esempio di come la città sia stata dapprima costruita scavando nel tufo e poi, successivamente, edificata sopra questo materiale.           Cantina delle Cooperative Sociali di Pitigliano
Il risultato è questo paese



                                    
                                                               Il negozio e le cantine